Di recente Max Chernov, attraverso il suo canale YouTube ha pubblicato un’interessante intervista a Roberto Pregarz.
Un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo, dice un antico proverbio cinese. Per Roberto Pregarz, quel passo è stato un’offerta di lavoro dalla Raffles Hotel di Singapore, una decisione che ha cambiato la sua vita per sempre.
Arrivato in Singapore quasi 60 anni fa, Roberto si è rapidamente fatto un nome come il direttore generale del leggendario Raffles Hotel per 17 anni. Sotto la sua guida, l’hotel, che una volta stava affrontando tempi difficili, è ritornato alla sua antica gloria. Ma come ha fatto un italiano a rivoluzionare un hotel a Singapore?
Attraverso storie e passione.
Una delle storie più affascinanti che Roberto ha condiviso riguarda una vera tigre che si aggirava in una delle stanze della Raffles. Nel 1986, per celebrare il 100° anniversario dell’hotel, Roberto ha avuto l’idea di portare una vera tigre all’hotel, ispirandosi a una leggenda secondo la quale una tigre era stata uccisa sotto il tavolo da biliardo dell’hotel molti anni prima.
Ma Roberto non si è solo occupato di tigri. Ha venduto la storia. Non ha venduto cibo, bevande o stanze – ha venduto la storia. L’hotel, sotto la sua gestione, ha visto i profitti più alti nella sua storia. Ha anche rivisitato il famoso cocktail “Singapore Sling”, rendendolo più attraente per i turisti.
Ma non tutto è stato facile. Nonostante fosse imparentato con Lee Kuan Yew, fondatore di Singapore, Roberto ha affrontato sfide nel tentativo di ottenere la cittadinanza di Singapore. Dopo cinque anni di tentativi, ha deciso che essere un residente permanente era sufficiente per lui.
A parte il suo successo professionale, la storia personale di Roberto è altrettanto affascinante. Si definisce “25% italiano e 75% singaporeano”. E nonostante i suoi legami familiari, ha sottolineato che non ha mai ricevuto alcun trattamento preferenziale a Singapore. Questa umiltà e integrità lo rendono un individuo ammirabile.
La storia di Roberto Pregarz è una testimonianza del fatto che con passione, dedizione e un po’ di creatività, si può lasciare un segno indelebile ovunque nel mondo. Grazie, Roberto, per aver arricchito la storia di Singapore con il tuo tocco italiano.
