Criptovalute, arrivano le strette di MAS per tutelare i piccoli risparmiatori

L’autorità monetaria di Singapore (MAS) ha annunciato una serie di nuove misure per rafforzare la tutela degli investitori retail sulle criptovalute, alla luce dei recenti fallimenti di importanti crypto-player come la piattaforma di lending Celsius e il hedge fund Three Arrows.

Tali crolli hanno bruciato miliardi di risparmio dei piccoli investitori, innescando l’intervento delle authority di settore nelle principali piazze finanziarie. Singapore non fa eccezione con questa stretta che punta a promuovere maggiore consapevolezza del rischio ed evitare esposizione eccessiva alla volatilità crypto.

Test obbligatori per valutare la consapevolezza del rischio

I fornitori di servizi su asset digitali (DPT) saranno obbligati a sottoporre preventivamente i clienti retail a test volti a verificare la loro effettiva consapevolezza dei rischi legati al trading di criptovalute.

Verrà valutata la conoscenza dei potenziali rischi di volatilità, perdite finanziarie, truffe e hacking. Solo previo superamento del test si potrà autorizzare ai clienti retail di iniziare ad operare.

Divieto di utilizzo di carte di credito locali

Altra significativa restrizione riguarda l’impossibilità per gli investitori retail di Singapore, tra cui tanti Italiani, di acquistare criptovalute tramite carte di credito locali emesse dalle banche di Singapore.

L’obiettivo è sempre limitare il rischio che i piccoli risparmiatori vadano incontro a perdite insostenibili attraverso un massiccio ricorso all’indebitamento, come spesso accade sulle asset class più speculative.

Obbligo di separazione degli asset dei clienti

Fondamentale salvaguardia sarà inoltre l’obbligatorietà di separazione degli asset dei clienti retail da quelli detenuti dallo stesso operatore cryptofinance.

Una misura chiave per tutelare i fondi della clientela in caso di fallimento dell’azienda, evitando siano coinvolti nelle procedure concorsuali come crediti chirografari. Ciò era atteso dagli osservatori dopo casi drammatici come il crac Celsius.

Perche’ questa stretta regolamentare

Il crollo di stablecoin come TerraUSD e gliHaircut del 90% su token illiquidi hanno riacceso i riflettori sull’inadeguatezza degli standard di business conduct nel settore crypto. Da qui la stretta decisa da MAS, in linea con molte altre giurisdizioni.

L’obiettivo prioritario è tutelare investitori retail privi delle competenze per comprendere la natura speculativa delle criptovalute e i rischi di prodotti ultra-complessi come perpetual swap e futures.

Riducendo asimmetrie informative e limitando la leva, si punta a riportare fiducia in un mercato reduce da perdite miliardarie. Il messaggio per gli operatori locali è chiaro: serve maggiore trasparenza e focus su clientela istituzionale.

Confronto con le regolamentazioni estere

Rispetto ad esempio all’approccio europeo con MiCA e licenze per gli operatori crypto, Singapore mira ad un oversight più snello ed amichevole verso l’innovazione.

La sandbox normativa continuerà ad attrarre talents ed investimenti in digitale asset economy. Inoltre i requisiti patrimoniali fissati per gli operatori crypto (almeno 15 milioni di euro) sono più soft che altrove.

Probabili next step saranno normative ad hoc per il nascente mercato degli NFT, data la natura ancora turbolenta. Più delicata appare invece la partita sulle stablecoin, con posizioni world wide ancora diverse.

Impatti economici e prospettive future

Nel breve periodo, gli operatori crypto locali si troveranno a dover rivedere processi e modelli di business consolidati, con potenziali forti impatti sui margini.

In particolare, l’obbligo di custodia e segregazione asset porterà costi IT e operativi più elevati. La selezione sui player sarà inevitabile.

In prospettiva però, il rafforzamento degli standard conduca ad una maturazione dell’industry crypto, aumentandone stabilità e credibilità agli occhi degli investitori istituzionali. Già diverse realtà blockchain native di Singapore sono al lavoro per abilitare soluzioni DeFi e smart contract pienamente aderenti al nuovo framework.

In quest’ottica, malgrado le inevitabili turbolenze iniziali, il futuro della digital asset economy nell’hub fintech del Sudest asiatico sembra più che mai promettente.

L’inasprimento della regolamentazione crypto da parte di MAS conferma la volontà di reprimere gli eccessi speculativi a tutela degli investitori retail. Un monito per il settore a procedere con maggiore cautela e trasparenza se vuole guadagnarsi la fiducia delle autorità e conquistare stabilità e maturità.

Le nuove policy crypto di Singapore potranno costituire un benchmark anche per altre piazze regionali come Hong Kong e Thailandia. Il modello della “innovazione in piena conformità” nel Fintech sembra affermarsi come formula vincente in risposta alla turbulent winter del 2022.

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