Per chi si è trasferito all’estero e ora desidera fare ritorno nella propria patria, il ritornare in Italia può sembrare un compito arduo da gestire: soprattutto considerando gli aspetti burocratici e fiscali. Tuttavia, una pianificazione accurata può trasformare questo percorso in un’esperienza meno stressante, evitando eventuali incongruenze o problemi legali.
Secondo i dati dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) del 2021, vi erano quasi 5.8 milioni di italiani residenti all’estero, pari all’8% della popolazione nazionale. Questo articolo mira ad assistere quegli italiani che intendono ritornare in Italia, guidandoli attraverso le questioni burocratiche e fiscali da considerare.
Se si intende reimportare effetti personali e le proprie masserizie, bisogna scaricare il relativo modulo e compilare la Dichiarazione di Rimpatrio.
La cancellazione dall’AIRE: La prima e fondamentale fase di questo processo consiste nella cancellazione dall’AIRE. Questo passaggio consente di stabilire nuovamente la residenza fiscale in Italia e, più importante, di avere accesso al Servizio Sanitario Nazionale. La cancellazione può essere effettuata presso l’ufficio anagrafe del comune di residenza del cittadino rimpatriato.
Il momento “perfetto” per procedere con la cancellazione dall’AIRE richiede un’attenta considerazione. Ad esempio, se si cancella dall’AIRE prima del 3 luglio, la residenza fiscale in Italia viene stabilita per l’intero anno in corso, mentre se la cancellazione avviene dopo tale data, si conserva la residenza fiscale all’estero per tutto l’anno solare.
- Valutazione degli accordi sulla doppia imposizione fiscale: La questione della doppia imposizione fiscale è un aspetto cruciale da considerare. Gli accordi sulla doppia imposizione fiscale siglati tra l’Italia e vari Paesi esteri dovrebbero essere valutati per evitare eventuali conflitti fiscali.
- Pianificazione e agevolazioni: Il decreto legislativo 147/2015 offre diverse agevolazioni in base al periodo di permanenza all’estero e alla situazione reddituale. Queste agevolazioni riguardano i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi e il reddito da impresa.
- Importazione di denaro: Se hai accumulato del denaro all’estero, è possibile trasferirlo in qualsiasi istituto bancario italiano. Tuttavia, una banca italiana può richiedere di documentare la provenienza del denaro secondo le norme antiriciclaggio. Inoltre, le leggi contro il riciclaggio di denaro richiedono che tutte le verifiche siano rese note all’Agenzia delle Entrate.
- Incentivi per il rientro in Italia: Il governo italiano offre incentivi per i cittadini che ritornano in Italia. Questi incentivi includono esenzioni fiscali per i docenti e i ricercatori che ritornano in Italia, agevolazioni fiscali per gli sportivi e una Flat tax per i pensionati che si trasferiscono nei comuni con meno di 20.000 abitanti del Mezzogiorno.
Rientrare in Italia può essere un processo complesso, ma con la giusta pianificazione e conoscenza, sarà possibile affrontare tutte le procedure necessarie. Se hai bisogno di ulteriori informazioni, ti consigliamo di consultare le normative sui lavoratori impatriati dell’Agenzia delle Entrate.